Prima data della tournée dei Ragazzi di Bucarest in Italia sarà il 12 Maggio a Monza con lo spettacolo “Circo (A)ndiamoci” poi toccheranno le città di Lodi, Legnago, Porto Torres e Cervia.

Grazie al sostegno di Enti locali, Comuni e volontari ci sarà l’eccezionale opportunità di incontrare l’Associazione Parada Italia e i Ragazzi di Bucarest, oggi compagnia di affermati artisti rumeni, che attraverso l’arte del circo e gli applausi del pubblico, diventano protagonisti e trovano un’offerta creativa di alternativa alla strada e di libertà nel riconoscimento della propria persona.

Si esibiranno sul palcoscenico sei ragazzi e ragazze rumeni fra i 12 e i 34 anni. Tutti loro vivevano per la strada e sono diventati acrobati e giocolieri grazie alla scuola di circo sociale gestita da Parada, l’organizzazione che a Bucarest fornisce assistenza, ascolto, sostegno scolastico, formazione professionale e assistenza sanitaria ai bambini e ai ragazzi di strada che vivono sottoterra, nei canali dove a Bucarest scorrono le tubature dell’acqua calda.  Parada è stata fondata vent’anni fa, dopo la caduta del regime di Ceaucescu, quando migliaia e migliaia di famiglie hanno perso casa e lavoro e moltissimi bambini, anche molto piccoli, sono finiti a vivere per strada.

Franco Aloisio è un attivista e operatore di strada italiano che, dopo il Nepal, la Somalia e la Palestina, 17 anni fa è approdato a Bucarest, da 11 anni dirige Parada. Dice: “Un naso rosso contro l’indifferenza vuole sensibilizzare l’opinione pubblica italiana ed europea sulla sorte dei minorenni che vivono per strada, senza casa e senza famiglia. Sono diecimila i migranti minorenni non accompagnati scomparsi dopo il loro arrivo in Europa.  Almeno 8 milioni di bambini scompaiono ogni anno nel mondo, 22.000 ogni giorno. Scappano da casa, vengono rapiti oppure sottratti da uno dei due genitori, e un numero enorme di bambini fugge da guerre, povertà e catastrofi naturali. E’ un esercito dei bambini invisibili”.

In Europa ogni due minuti arriva la segnalazione di un minore scomparso (dati di Missing Children Europe, network di 29 organizzazioni non governative attive in 24 Paesi europei, che gestiscono altrettante linee telefoniche per bambini scomparsi). In Italia non abbiamo dati certi né interventi di strada mirati. Basta sostare per un’ora in una delle grandi stazioni ferroviarie italiane, per esempio a Roma Termini, per rendersi conto dell’ampiezza e della gravità del fenomeno.

I ragazzi giocolieri e circensi di Parada sono ambasciatori dell’infanzia negata, e vengono fra noi a dimostrare che c’è una via d’uscita.

Circo (a)ndiamoci sarà un coinvolgente mix di giocoleria, clown e acrobazia. Lo spettacolo è rivolto ad un pubblico vasto sia per adulti che per bambini di ogni età.

Il Circo è anche una proposta culturale che permetterà infatti di vedere gli altri, anche i più emarginati, non più nella loro sofferenza, ma attraverso un altro prisma: quello della gioia e dell’emozione.

Ma c’è di più. La clownerie rende possibile una sorta di inversione dei ruoli: i ragazzi, in modo giocoso e leggero, ci permetteranno di entrare nella profondità del loro mondo. Ecco che, per una volta, gli altri saremo noi.

Parada Italia è un’Associazione con sede a Milano, composta da soci e volontari che vuole rivendicare un mondo meno diviso nel quale ci sia meno povertà e meno emarginazione.

Tutti possono dare il loro utilissimo contributo: lo sguardo dell’artista che vede oltre i sintomi e la sofferenza per cogliere la insopprimibile voglia di vivere. L’ascolto psicologico che dà coraggio e aiuta a far chiarezza nei propri desideri. L’accompagnamento educativo nei primi passi riabilitativi. L’amicizia paritaria di un volontario. L’aiuto per l’autonomia economica con l’offerta di un lavoro da parte di imprenditori e mediatori al lavoro. E poi avvocati, giornalisti, medici, comunicatori …

L’Associazione da più di vent’anni si impegna a rendere visibile il mondo dei bambini e dei ragazzi soli e invisibili, a reperire fondi, strumenti e contatti che servono a sostenere la ricerca e gli interventi, a mobilitare intorno a un disegno progettuale chiaro e sostenibile per ricostruire le relazioni tra i bambini-giovani e le loro comunità.