LETTONIA – Oggi l’espressione bambino di strada non è popolare come lo era un tempo. Tuttavia esistono giovani che vivono in soffitte o in altre soluzione abitative precarie senza assistenza ed i cui bisogni non vengono soddisfatti. Secondo quanto riportato dalla radio giovanile PieciLV sarebbero più di mille.
Ad ogni modo se il fenomeno continuerà ad essere ignorato dagli adulti, non verrà sicuramente arginato, sparendo da solo. Come dimostra l’indagine giornalistica, il numero dei bambini di strada tende a crescere. Questi bambini fisicamente non vivono in strada. Nella maggior parte dei casi vivono con i loro genitori che non hanno cura di loro. Capita che ragazzi benestanti che non ricevono attenzioni dalle famiglie si ritrovino a vagabondare per le strade.
I giovani che lasciano gli studi, che non hanno ricevuto sufficiente attenzione o sostegno da parte degli adulti, alla fine – molto probabilmente – finiranno nei centri di assistenza. Ad esempio il Marsa gatve, come riporta la responsabile Rita Krinberga.
Secondo lei nei centri di assistenza non si trovano solo bambini che vivevano per le strade. A volte si tratta di bambini provenienti da famiglie svantaggiate, sfrattate, che non riescono a pagare l’affitto o le cui abitazioni non sono provviste di servizi (ad esempio il bagno o un angolo in cui fare i compiti). Si tratta di un paradosso: da un lato questi bambini hanno una famiglia, come menzionato da Krinberga, dall’altro si sentono soli e abbandonati. Le conseguenze di questo fenomeno ricadono sulle prestazioni scolastiche e portano alla rottura dei legami familiari. Questa sensazione di vuoto fa sì che si rifugino in gruppi di altri adolescenti, che vanno a sostituire la famiglia.
Non solo i bambini locali hanno a che fare con questi problemi, ma anche quelli immigrati, dice l’operatore dell’organizzazione Maras centrs, Zane Gutberga. L’esempio più lampante, secondo la sua esperienza, è il caso di una ragazza di 12 anni che, mentre sua madre era in Irlanda, ha iniziato a stare in strada. Ha lasciato la famiglia nel momento in cui suo padre si è nuovamente sposato. Non riuscendo a gestire questa situazione familiare, il padre si è rivolto alle istituzioni chiedendo che gli venisse tolta la patria potestà per dare avvio alla ricerca di un tutore. Purtroppo questa decisione non ha cambiato il problema: la ragazza ha continuato a vivere con i suoi amici di strada fino ad arrivare al centro di assistenza Maras centrs, dopo essere stata fermata dalla polizia. Il giorno precedente all’incontro con l’istituzione designata per accoglierla, la ragazza è fuggita dal centro.
Lo specialista della polizia di stato Nadezda Mazur dice che i bambini di strada provenienti da famiglie svantaggiate sono più inclini al furto mentre gli adolescenti provenienti da famiglie benestanti sono piu inclini alla dipendenza da droghe e alcool – in quanto più viziati.
Uno dei motivi principali per cui questo problema non è sotto i riflettori è la mancanza di chiarezza circa l’ente a cui deve esserne affidata la risoluzione. La metà dei casi viene risolta dalla polizia, l’altra metà dagli operatori sociali, ma manca un piano, una strategia complessiva.
Articolo a cura di: Hieroglifs International
Fonte: www.lsm.lv