Dalle Filippine una bellissima storia di riscatto e di speranza. Il racconto di una bambina che è stata salvata dalla strada da un’organizzazione e grazie a questa ha potuto frequentare le scuole, l’Università e passo dopo passo costruirsi un futuro. Ha deciso di “sdebitarsi” dedicandosi attivamente ad aiutare i bambini di strada.

CEBU CITY- Maria Georgina “Maggie” Cogtas iniziò a frugare nell’immondizia alla ricerca di metallo e bottiglie di plastica quando aveva 8 anni. Il ricavato del cassonetto lo andava a vendere ed il piccolo guadagno le serviva per comprare il cibo da condividere con la famiglia.

Cogtas, adesso ha 21 anni, è la più giovane di sette fratelli, ha sempre pensato che provenire da una famiglia povera significasse la mancanza di beni materiali e che questa fosse la più grave manifestazione di vivere in una condizione di ristrettezza. Ma crescendo ha realizzato che la povertà va oltre la mancanza di soldi.

“Come bambina, ho sacrificato la mia infanzia ed i miei giochi così da poter sopravvivere. Non avevo alternative se non quella di difendermi e di difendere la mia famiglia”, ha detto ai 15,000 delegati del 51esimo Congresso Eucaristico Internazionale (IEC) durante la sua testimonianza, aggiungendo che la sua vita è diventata molto più difficile quando suo padre li ha abbandonati quando lei aveva 13 anni e sua madre se n’è andata a Manila per cercare lavoro.
Più di metà della sua vita, Cogtas ha dovuto affrontare la sensazione di essere stata abbandonata, l’impossibilità di esprimere se stessa e le sue sensazioni, era emotivamente fragile, marginalizzata dalla società e con una situazione familiare precaria. Come bambina di strada trascurata, ha raccontato di aver incontrato spesso gli “sguardi freddi o compassionevoli” dei passanti e quelli “beffardi” degli altri bambini.

Era sull’orlo di perdere qualsiasi speranza “avevo sempre una postura curva e lo sguardo basso a terra”. Cogtas, incontrò un’ organizzazione ecclesiastica a Cebu, la Dilaab Foundation Inc., e grazie a questa vinse una borsa di studio nel 2010.

Si è laureata con il massimo dei voti all’Università di Cebu in Psicologia, nell’Ottobre del 2015. Per sdebitarsi nei confronti della vita, grata delle possibilità che questa le ha offerto, Cogtas ha fatto volontariato per un anno alla Dilaab. Trascorreva tutti i sabati con i bambini di strada, facendo far loro esercizi, insegnando loro le regole base dell’igiene personale, il catechismo e ideando attività ricreative. Gli “incontri dei bambini di strada del sabato”, come venivano chiamati dal gruppo, sono oggi al loro quinto anno di attività.

“Il mio coinvolgimento con i bambini di strada mi ha aiutata ad apprezzare quello di cui mi sono sempre vergognata”. Adesso, Cogtas è orgogliosa di affermare che è stata una bambina di strada, non si vergogna di dire che frugava tra i rifiuti per aiutare la sua famiglia a sopravvivere.

La sua speranza è che almeno alcuni dei sessanta bambini di cui si è presa cura diventino un giorno dipendenti pubblici, poliziotti, infermieri, dottori o anche preti in modo da poter aiutare altri giovani svantaggiati. “Ad oggi, tutto quello che posso offrire è il mio tempo e il mio supporto morale. Ma lentamente, molti stanno cercando di aiutare i bambini di strada attraverso il Congresso Internazionale Eucaristico”. La sua speranza è che molti più gruppi o persone possano dare un sostegno ai bambini di strada, proprio come la sua organizzazione ha sostenuto lei in passato.

Fonte: INQUIRER.net